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Shot #9: Vessel of Love

Shot #9: Vessel of Love

Per questo sure shot del Trigger di marzo, partirò da una serie di metafore. Cercate di immaginare quel momento in cui siete insieme alla persona che amate, siete vicini o abbracciati. Siete tranquilli e fuori tramonta il sole. Avete fatto sesso, farete sesso, e quel momento tra un desiderio e l’altro ve lo godete come uno screw driver in riva al mare. Provate a pensare quando fuori piove o c’è la neve, tornate a casa con il freddo nelle ossa e lì c’è esattamente quello che avete tanto desiderato fino a cinque secondi prima. Un bagno caldo, un piatto prelibato, del buon vino, ganja bella forte, non so. Quello che vi prende quando le cose vi vanno bene, quando potete stare a schiena dritta e non vi sentite stanchi. Quei momenti bellissimi che sono come piccole polaroid sparse nella nostra memoria, intinta nel profondo del nostro cuore. Quei bei momenti con i miei amici, quella acqua dal sole che solo una voce come Hollie Cook riesce a creare.

Vessel of Love, l’ultimo disco della bella cantante inglese, è esattamente questo. Un vascello con il vento dell’amore in poppa. E Hollie Cook è come se fosse una sorta di James Bond femmina, sempre bellissima e sempre in splendida forma, con una orchestra che le fa da colonna sonora. Impeccabile, sorridente, molto più di un Sean Connery in Dr. No in quanto controparte femminile e per questo con ben più carattere del nostro impettito. Hollie Cook è una pianta di mango che cresce nel centro di Londra e che ti fa ricordare la tua estate più bella di sempre. Quindi le abbiamo chiesto come si sta alla guida del Vessel of Love.

Ciao Hollie, benvenuta!
Parliamo del tuo ultimo album, Vessel of Love. Su cosa ti sei concentrata maggiormente e come ti sei ispirata negli ultimi quattro anni?

Mi sono concentrata principalmente su quello successo nella mia vita nel corso degli ultimi anni. Viaggio, dolore, amore e amicizia. È sempre il punto di partenza e da qui ho sviluppato idee di diverse nelle dinamiche relazionali.

Reggaeradio.it è una radio di musica black, ma soprattutto reggae. Vuoi raccontarci la tua storia d’amore con la musica caraibica?

Il reggae mi ha conquistata in adolescenza. Avevo una compilation di Studio One e un album di Janet Kay su nastro che era l’inizio di tutto. E il mio gruppo di amici ascoltava molti vecchi dischi ska, quindi era una musica che ci univa. Ho iniziato a scoprire diversi artisti superlativi e ho continuato a ispirarmi a loro anche quando ho iniziato a fare musica.

Le copertine e le immagini delle tue opere sono sempre molto belle. Anche per Vessel of Love i colori e la grafica sono assolutamente appropriati. Ti occupi personalmente di questo? Chi ha realizzato i disegni?

Collaboro con la mia cara amica e artista Robin Eisenberg di Los Angeles. Ci siamo incontrate quando stavo facendo il mio primo album, ho visto il suo lavoro e ho immediatamente voluto coinvolgerla nella mia musica. Di solito ho un’idea dell’immagine che mi piacerebbe caratterizzasse il disco. Porto le mie idee a Robin e lei le trasforma nel mio sogno perfetto.

I vascelli di solito vanno abbastanza lontano. Dove ti porterà il tuo disco? Hai già un tour programmato?

Spero che mi porti in tutto il mondo! Abbiamo nuove date in programma per quest’estate. Il primo tour europeo sta per finire, per poi passare a quello americano. Oh! E sono in programma altre destinazioni molto divertenti… quindi non vedo l’ora di annunciarle presto!

Grazie, Hollie. Much Luv.
Chi sarà il prossimo bandolero per il mese di marzo qui su Trigger?