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Reggaeradio.it incontra Massive B

Reggaeradio.it incontra Massive B

Per esempio.

So per certo che girano delle foto mitologiche della serata del 9 marzo al Leoncavallo di Milano, in cui io con una faccia targata “gioventù bruciata” mi aggiro fino alle quattro del mattino a festeggiare il B.Bash di Serious Thing e Calabash Crew. Per questo motivo, proprio per queste foto che ritraggono il gran finale della serata, il report di quella serata sarà a ritroso, fino ai momenti prima di entrare nella location descritta. Poco prima di quel delirio, i ragazzi che organizzano la serata Run Di Danz, avevano apparecchiato la tavola per Heavy Hammer in grinta totale, che hanno passato la palla con una scarica di dubplate al sound ospite internazionale, Massive B.

Abbiamo ripercorso tutte le tappe della musica reggae, spaziando ovviamente con Massive B anche sul groove del hip hop. Abbiamo sentito dediche su dediche, abbiamo sentito l’onda della dancehall di Burro Banton e Super Cat, Buju immancabile, Capleton, Sizzla. Abbiamo sentito la nuova roba targata Massive B con Choppa Chop, abbiamo sorriso un sacco, abbiamo bevuto e fumato, abbiamo alzato le mani a favore dei selecta e degli mc.

Grazie a Fede di Serious Thing, prima di tutto questo, prima di incontrare gli amici di mille serate e goderci lo show, abbiamo avuto la possibilità di incontrare Bobby Konders nel suo hotel, dove ci ha accolto con grande piacere e con cui abbiamo chiacchierato per più di un’ora. Ci ha raccontato i suoi esordi come dj house e ci ha spiegato quel periodo. Gesticola con il cellulare, Bobby, perché vuole farci vedere come è difficile stare up to the time. Baseball hat calato in testa, occhialoni e un viso da monaco buddista, Bobby ci spiega il suo percorso, la sua storia. Muove le mani, si esalta quando ricorda le scorribande con Burro, Nicodemus e Super Cat, quando le produzioni nascevano da strette di mano e accordi presi in una sera di chill out. Si emoziona quando parliamo di vinili, perché ne sente la mancanza. Sente che stampare la musica come si deve ha un suo costo e una sua gestione sempre più difficile nell’era di Spotify, dove i ragazzi fanno vero e proprio diggin’ digitale.

Bobby ricorda Notorius BIG, che abitava a pochi isolati da lui. Ricorda le sue origini di Brooklyn e la sua devozione al rap, così come è d’accordo con noi quando lo definiamo una sorta di “traduttore” della dancehall giamaicana per il pubblico americano. Con Badder den dem di Burro, Massive B convince anche i rapper di Flatbush e dintorni e da lì e tutta una carriera nel mondo musicale, nel mondo delle produzioni e dei clash. Parliamo di massive newyorkese, quella che ai clash vuole sentire solo determinate tune, selezionatissime, senza nessuna pietà e di quella massive da party che ora più che mai richiede una duplice sessione di hip hop all’interno di una serata reggae, per essere soddisfatta. Ci siamo detti questo e anche di più, con i nostri soliti mezzi di fortuna, come potete vedere dall’intervista realizzata qui sotto.

Un big up davvero sentito ai ragazzi di Serious Thing e alle ragazze di Calabash Crew, agli amici di Milano che ci hanno permesso, ancora una volta, di raccontare un po’ di black gold and green.