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Mistilla e la grazia della leonessa

Mistilla e la grazia della leonessa

Quando mi sono avvicinato agli Earth Beat Movement non ho problemi a dire che fui proprio incuriosito da Irene aka Mistilla, prima di ogni altra cosa.
Vedere e soprattutto sentire questa voce squillante, carica di energia in un corpo e in uno sguardo molto delicato mi suscitava immagini metafisiche associabili ai movimenti di una farfalla nel corpo di una leonessa. E di questo ho avuto conferma anche ascoltando le tune che la vedono in featuring con altri gruppi o altri cantanti.
Poi, quando ho avuto la fortuna di poter lavorare con lei e gli EBM, quando ho avuto modo di assistere al loro live allo Spazio Musica di Pavia, ho capito meglio cosa significasse Earth Beat Movement e il ruolo di Irene all’interno della band. Infatti, come nei migliori gruppi, quando sono tutti insieme sono una realtà unica e speciale nel panorama della musica italiana. E non solo reggae.
Recentemente è uscito il loro nuovo singolo: City Light e mi è tornata in mente quell’immagine di leonessa con le ali di farfalla. Mistilla ha di nuovo rapito la mia attenzione e ho deciso che sarebbe stata la prossima voce femminile di Gyal Powder. La bellezza di questa giovane ragazza toscana non è solo nei suoi occhi grandi e chiari. Irene ha un modo di porsi sul palco che è ancora meglio di quello che trasmette dal video, ha una voce sensazionale e un sorriso che fa in modo di armonizzarsi (anche qui) in maniera coadiuvante e quasi contrastante con le liriche che intona. La sua musica è potente, i suoi testi sono forti e concentrati e quel sorriso ne è prova di consapevolezza. Ho approfittato quindi dell’uscita di City Light e del fatto che sicuramente qualcosa stava bollendo in pentola per incontrare questa leonessa dalle ali di farfalla e fare due parole insieme a lei.

RR: Ciao Irene, che piacere averti ospite qui su Gyal Powder e su www.reggaeradio.it soprattutto ora che è appena uscito un nuovo video molto potente di EBM, sto parlando di City Light. Cosa ci puoi dire di questa ultima produzione? Qual è il messaggio di City Light e questo brano segna in qualche modo una sorta di new wave per quanto riguarda le sonorità del gruppo?

MT: Ciao Jacopo! Grazie a te per avermi invitata! City Light è il secondo singolo estratto dal nuovo album degli Earth Beat Movement che uscirà a marzo. Ha una sonorità che si avvicina al reggae dubstep europeo ed è stato prodotto da Ciro Princevibe. City light rappresenta l’indifferenza, l’ignoranza, l’odio e la paura. Essa racchiude gli eccessi della società “moderna” che si manifestano nella nostra quotidianità ed a cui ci siamo purtroppo abituati. É uno stato d’animo interiore che proiettiamo al di fuori di noi e che non ci permette di essere liberi. City light è una città in stile Sin City in cui non esistono regole, non esiste giustizia o meritocrazia né ci sono vie di fuga per una vita migliore. È un luogo in cui tutto può succedere ed in cui nessuno ha pietà di te. L’unica speranza per uscire da tutto questo è scegliere di essere più forti delle nostre paure, più forti di City Light. Se siamo disposti a cambiare in meglio ed a liberarci dei vecchi e sbagliati schemi di pensiero che ci sono stati insegnati, allora possiamo ritenerci liberi. La morte del protagonista, rappresentata alla fine del video, non è una sconfitta ma l’unica via di fuga per abbandonare ciò che si era e rinascere più forti di prima. Sicuramente questa sonorità più “strong” rappresenta il nostro nuovo lavoro e la nostra ricerca verso un sound che ci identifichi sempre di più senza dimenticare il percorso svolto finora.

 

RR: Gyal Powder è una rubrica che parla di donne. Di voci femminili, figure di riferimento e di spicco nel panorama musicale. Tu sei l’unica ragazza in un gruppaccio di brutti ceffi. Come è nato il vostro gruppo e come ci si sente a essere l’unica donna di una band principalmente maschile?

MT: Fin da piccola ho sempre preferito giocare con i maschi e sporcarmi con la terra piuttosto che giocare alle bambole insieme alle femminucce e anche nell’ambito lavorativo mi trovo meglio insieme agli uomini che alle donne quindi il gruppaccio di brutti ceffi mi calza a pennello! La band è nata nel 2012 a Firenze ed è stata fondata e portata avanti, fin ad oggi, da me e Stefano “Ciancio” Ciancitto il batterista. Nel 2015 è uscito il nostro primo disco Right Road con una sonorità che univa il reggae all’hip hop ed in cui utilizzavo non solo l’inglese ma anche l’italiano per scrivere i miei testi. Nel 2016 è uscito il nostro secondo disco 70BPM, sempre prodotto da Princevibe, in cui abbiamo scelto di seguire il sound reggae come unico sound del gruppo. È stata una scelta dettata dalla volontà di avere una maggiore identità nell’ambito musicale e dare così un’immagine chiara a chi ci ascolta e poi ovviamente perché è il sound con cui meglio riusciamo ad esprimerci e raccontarci. In questi due anni abbiamo suonato in molti eventi e festival reggae sia in Italia che in Europa ed è stato emozionante salire sul palco dell’Overjam prima di Kabaka Pyramid o sul palco del Campovolo prima di Alborosie.

RR: Anche la reggae music è stata, nel corso della sua storia, un po’ contraddittoria sul promuovere e supportare le female artist. Mi viene sempre in mente la famosa tune di Sister Nancy “I am the only woman with a dj degree” come anche manifesto di una certa misoginia diffusa nelle yard. Come vedi oggi la scena femminile nel mondo della reggae music e più in generale, se ti posso chiedere, nel mondo della musica a tutto tondo?

MT: Penso che per una donna sia sempre un po’ più difficile farsi notare ed apprezzare rispetto ad un uomo e questo in tutti gli ambiti lavorativi non solo nella musica. Ultimamente vedo che questa differenza si sta assottigliando, almeno per quanto mi riguarda, quindi sono sempre molto speranzosa che le etichette che ci vengono imposte prima o poi lascino il posto al merito e all’impegno che ciascuno mette nel proprio lavoro.

RR: Hempress Sativa, Jah 9, Soom T, Marina P, Sista Awa… giusto per citare qualche nome che dal mio punto di vista sta decisamente spaccando tutto in questo momento. Ti senti vicina a queste cantanti? Ti piacerebbe collaborare con qualcuno e magari hai già qualche piano?

MT: Sono tutte delle grandi artiste ma per me Jah 9 rimane la mia preferita e mi piacerebbe molto collaborare con lei, spero potrò farlo in futuro. Penso che ogni cantante, per essere definito tale, debba avere una forte personalità ed identità ed è bello vedere come ognuna di noi abbia degli elementi che ci contraddistinguono e ci rendono uniche.

RR: Sia dai video, sia dai live sempre di alto livello, emerge a mio avviso un forte carisma dalla tua persona. Un mix di voce, presenza scenica e soprattutto sguardo nei confronti del tuo pubblico che trasmette non solo sicurezza, ma anche impegno ed energie sempre ben investite. Che consigli ti sentiresti di dare a chi sogna di fare musica come te? Magari alle ragazze che amano questa musica e che vorrebbero portare avanti i loro progetti in levare?

MT: Se si ama veramente e profondamente la musica bisogna essere disposti a donare tutto di noi, più si va avanti e più devi metterci impegno, più la cosa funziona più ci saranno degli ostacoli che devi avere la forza di superare. Alla fine i risultati si vedono ma bisogna crederci ed andare avanti sicuri di quello che si sta facendo.

RR: L’altra sera stavo discutendo con mia sorella di 17 anni sul discorso della propria immagine, dell’apparire, del trend sempre più diffuso e alimentato dai social network di stereotipare e banalizzare la propria personalità e con lei è emerso che sono sempre più spesso le ragazze a farne le spese. Nei tuoi testi sei sempre concentrata su aspetti conscious, messaggi di un certo spessore e anche, giustamente, critiche accese. Penso per esempio alla tune… SelfieStiamo andando sempre peggio? In questo casino globale è vero che magari le ragazze più giovani rischiano di farsi più male di altri?

MT: La società in cui viviamo è la stessa da cui ho preso spunto per scrivere City Light. Come ho spiegato prima si può scegliere di essere “più forti” e di dire basta a stereotipi ed etichette che Babylon ci impone. Non è un problema solo delle ragazze giovani ma di tutti noi e quando ci rendiamo conto di quali sono le idee sbagliate che ci impongono è nostro compito denunciarle e dire di no. Il problema é rendersene conto….però ho fiducia nel genere umano.

RR: Ci sono progetti solisti in cantiere? Invece con EBM cosa state preparando? Avete già delle date o degli appuntamenti che possiamo segnarci sull’agenda per venirvi a supportare? Mi raccomando se passate da Milano venite in radio da noi!

MT: Al momento tutte le mie energie sono rivolte agli EBM con cui stiamo preparando il nuovo live e il nuovo show. A breve uscirà il nostro terzo disco e tutte le informazioni sul tour che sta prendendo forma…non vi svelo ancora nulla ehehe…. Sulla nostra pagina Facebook e sul nostro sito internet www.earthbeatmovement.net potete trovare tutte le info che ci riguardano. Posso dire che sabato 25 marzo saremo a Trieste per l’Overjam Party insieme ad I-Shence e questa estate al Mandrea Festival sulle montagne del lago di Garda. Quando saremo in zona Milano verremo con molto piacere alla radio!

RR:Ultima domanda, che è un po’ un classico di Gyal Powder.
Io la mattina appena sveglio, ora come ora, la prima cosa che faccio è mettere un po’ di dischi di Dawn Penn che ho recuperato in giro per il mondo. Tu, invece, cosa fai appena ti svegli la mattina?

MT: Appena mi sveglio ringrazio il mio letto per avermi accolta e per avermi fatta riposare comodamente e ringrazio la vita per la nuova giornata che sto per affrontare.

Ti ringrazio moltissimo per la disponibilità, per la gentilezza e per le tue risposte.
Un grosso big up da parte di tutta la redazione.

Grazie a voi! Big Up Gyal Powder!

 

 

 

 

 

 

 

Puoi trovare Mistilla e EBM qui:
www.earthbeatmovement.net
management: behindmanagement@gmail.com
bfulvio@bpmconcerti.com
press: runit@runitagency.com

Photos by Behind Management

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